lunedì, febbraio 21, 2011

A mente fredda... Chievo-Milan

Su un campo che non vedeva sconfitta dal lontano mese di settembre (allora, 0-1 per la Lazio) e che ha visto cadere vittime illustri come Napoli ed Inter, il Milan risponde agli assalti delle inseguitrici, centrando un risultato molto importante sul piano mentale. Era importante risollevarsi subito dopo la sconfitta di martedì in Champions, così come era fondamentale non permettere ad Inter e Napoli di accorciare ulteriormente la classifica. Le due milanesi vincono "aiutate" da due sviste arbitrali, facilmente individuabili da noi sportivi da poltrona. Questo è l'unico cenno che troverete sugli arbitri. Sono convinto che gli errori ci siano e vadano in ogni direzione. A fine anno, le inesattezze in un verso o nell'altro, tendono a pareggiarsi (se vogliamo, ieri abbiamo recuperato i tre punti persi a Cesena per due gol regolari non convalidati).
Finalmente Pato! Era da un bel po' che speravo di scrivere un'esclamazione del genere. Il papero, gettato nella mischia nel momento psicologico più difficile, ha preso in spalla la squadra, e si è inventato un bellissimo gol, soprattutto saltando l'uomo, opera che, ultimamente, era un po' uscita dal suo repertorio. Già con il Tottenham si erano visti confortanti segnali di risveglio, quando il ragazzo era entrato subito in partita, dandosi da fare sia in fase offensiva che in copertura. Il bagno d'umiltà fatto con tre panchine consecutive, ha forse risvegliato l'orgoglio di Pato, che ha avuto il merito di farsi trovare pronto quando Allegri lo ha chiamato in causa. Ed è un ritorno importante, soprattutto nel momento in cui Ibra ha un po' mollato il colpo. Zlatan è decisamente stanco, lo aveva detto in settimana in conferenza stampa, lo si è visto nelle ultime prestazioni. È vero, nell'azione del primo gol c'è il suo zampino grazie alla sponda di testa per Robinho. È anche vero che non ha più tanta lucidità come negli scorsi mesi. Sta tirando un po' il fiato, cosa normale se si pensa che, dalla seconda giornata di campionato, Ibra ha saltato solo la gara di Cagliari per squalifica. La rinascita di Pato, augurandoci che abbia un seguito lungo e duraturo, potrebbe dunque permettere ad Allegri un po' di turnover, facendo riposare il gigante svedese.
Lo ammetto, quando ho visto Boateng avvicinarsi alla linea di bordo campo per entrare, ho sorriso. Il centrocampista ghanese ha subito impattato sulla partita, muovendo la palla in verticale e sbattendosi su tutto il fronte del centrocampo con la sua gradevole "indisciplina" tattica. Manca ancora, soprattutto in ottica champions, il rientro di Pirlo e, soprattutto, di capitan Ambrosini. Ieri si è vista bene la differenza fra un centrocampo ben assortitto (con Van Bommel in cabina di regia e con Gattuso e Merkel/Boateng a fare da frangiflutti ed a proporsi in fase offensiva) ed una mediana messa su nell'emergenza come quella che abbiamo visto martedì in coppa. Il rientro del Boa dovrebbe dare un po' più di tecnica là in mezzo, sopperendo in parte all'asssenza di piedi buoni, e, soprattutto, creando quella superiorità numerica in attacco che tanto è mancata in queste settimane. Intendiamoci, Thiago Silva, schierato in emergenza davanti alla difesa, ha fatto le sue oneste partite, ma l'assenza di giocatori di ruolo si è sentita tanto.
Ho letto in giro alcune critiche nei confronti di Allegri e, francamente, mi hanno lasciato un po' interdetto. Con tutto il rispetto, passare da una realtà come quella di Cagliari al Milan, non deve essere un salto semplicissimo. La pressione è completamente diversa, così come il rapporto da tenere con giocatori, società e stampa. Io credo che il mister abbia e stia facendo delle scelte importanti, anche se impopolari. Nella "cacciata" di Ronaldinho ha avuto un ruolo comunque importante, così come nel non utilizzare più a tempo pieno Seedorf. Ritengo che se Pato abbia ripreso la retta via, sia anche per merito di Allegri. Poi ci sta che commetta errori, non sarebbe umano altrimenti. Vedo però che ha spesso la capacità di imparare dai suoi sbagli. Se sei primo in classifica, vuol dire che il tuo lavoro lo sai fare, a prescindere da quanti campioni ti mettono attorno. Poi, se preferivate Leonardo, liberissimi di andare alla Pinetina a pregarlo di tornare. Io mi tengo Acciuga, almeno fa l'allenatore, non il santone...
Di solito dedico il finale ai cugini. Questa volta, invece, volevo rivolgere il mio pensiero alla Roma ed a Ranieri in particolare. Se devo essere sincero, ho sempre avuto molta stima del tecnico trasteverino. Con una squadraccia come la Roma, lo scorso anno è riuscito nell'impresa di arrivare ad un passo dallo scudetto. Con la Juve, aveva fatto due stagioni più che dignitose, prendendo una squadra appena tornata in serie A, finendo esonerato a due giornate dal termine, con la squadra già qualificata per la Champions. Io ritengo sia un uomo sfortunato, arrivato sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato. Perfino nella sua esperienza inglese al Chelsea (quattro anni con un secondo posto e una semifinale storica in Champions con una squadra che non era la corazzata di Abramovich), fu accantonato per volontà della nuova dirigenza. E l'anno dopo il Chelsea vinse il campionato...A lui l'augurio di ritrovare presto una panchina pronta ad accoglierlo. Magari non al centro di bufere societarie...

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