mercoledì, febbraio 16, 2011

A mente fredda... Milan-Tottenham

Stavolta il binomio pioggia-squadra inglese non è bastato. Nel diluvio di San Siro il Milan non riesce ad imporsi sul Tottenham che, invece, sfrutta la velocità dei suoi per regalarsi uno 0-1 che pesa come un macigno in vista della gara di ritorno. Una partita che gli Spurs hanno gestito con intelligenza, portando i rossoneri alla frustrazione, lasciandoli sfogare nel secondo tempo (pur con qualche rischio), per poi colpire con la loro arma migliore, il contropiede. Rimane il rammarico per il primo tempo buttato via, per le due prodezze di Gomes che hanno levato a Yepes la gioia per il suo primo gol in rossonero e per la spinta galeotta di Ibra, ben vista dagli arbitri, che ha fatto annullare il gol del pareggio.

Quando giochi in Europa, conta soprattutto l'esperienza, in particolar modo nelle gare ad eliminazione diretta. Questo è quello che deve aver pensato Allegri quando ha messo in piedi la formazione, puntando sull'esperienza, appunto, di un giocatore come Seedorf, e sul dinamismo di Robinho per provare a tarpare le ali sul nascere alla manovra inglese. I fatti dicono, purtroppo, che ha sbagliato. Il trequartista olandese, dopo la buona prestazione di sabato, è ricaduto nella sua apatia, agendo senza mordente, sia in fase di copertura, sia in ripartenza. La squadra si è schiacciata in mezzo al campo, cercando costantemente la penetrazione centrale, dimenticandosi completamente di agire sulle fasce laterali, dove, tra l'altro, né Abate, né Antonini hanno mai dato ad intendere di voler sfruttare gli spazi. La differenza si è vista nella ripresa, quando, con l'ingresso di Pato e lo spostamento di Binho sulla trequarti, la squadra è risultata essere molto più aggressiva, specie sul portatore di palla. Il gioco si è allargato, Abate ha provato più volte a saltare l'uomo, mettendo un paio di cross interessanti. Poi è arrivato il gol, e tutti a casa. Ma, a voler essere ottimisti, un solo gol, anche se preso in casa, non è una montagna insormontabile.

Ho apprezzato molto la prova di Pato. Vedendolo entrare al partita in corso, avevo paura che non riuscisse a calarsi subito nella trance agonistica e si limitasse a vagare per il campo senza meta. Invece, il papero è partito subito con il piede giusto, pressando, dialogando con i compagni e cercando i movimenti giusti. Bellissimo il colpo di tacco in area che, per un niente, non è arrivato sui piedi di Ibra. Non è arrivato il gol, ma la prestazione è stata più che positiva. Allegri, ormai lo conosciamo, è uno che impara sempre dai propri errori, e sono sicuro che terrà ben presente quanto successo stasera, soprattutto in ottica della sfida di ritorno. Se l'arbitro non avesse notato la spinta, a quest'ora staremmo inneggiando alla risurrezione di Ibra in Europa. Onestamente, io non credo al fatto che Ibra si spenga in Europa. Sono convinto che lui soffra quando il gioco cresce d'intensità, privandogli la possibilità di imporre la sua. Il fatto è che tutta la squadra si è spenta attorno a lui, e se ti arrivano pochi palloni, per giunta lontani dalla porta, è difficile combinare qualcosa. Discorso simile vale per Robinho. Nel primo tempo è rimasto troppo isolato là davanti. Tornava troppo spesso indietro per sopperire alle lacune di Seedorf, privandoci di una bocca di fuoco. Meglio, come il resto della squadra, nel secondo tempo.

Due parole su Crouch e Yepes. Alzi la mano chi, ad agosto, avrebbe mai immaginato di vedere il difensore colombiano acclamato a gran voce dal pubblico, rischiando di diventare addirittura decisivo, mancando due volte il gol (complici due prodezze di Gomes). Anche ieri, in coppia questa volta con Nesta, una prestazione maiuscola. Nella ripresa, nell'occasione del gol avversario, aspetta fino all'ultimo secondo prima di provare a fermare Lennon. Poi, se sei due contro due, c'è poco da fare. Crouch mi è sempre piaciuto come calciatore, ieri mi ha impressionato. Gioca molto per la squadra e riesce a farsi trovare sempre al posto giusto. Nonostante sia una pertica, è molto veloce e riesce addirittura a stare dietro a Lennon per farsi trovare davanti alla porta, pronto ad infilare Amelia. Vederlo mi ha fatto rimpangere ancora di più Inzaghi.

Non parlerò di quanto fatto da Gattuso durante e dopo la partita, ho trovato il gesto di cattivo gusto e, in quanto tale, lo lascio cadere nel dimenticatoio, demandando alle sedi competenti di valutare l'accaduto... In compenso, così stemperiamo un po' l'amarezza, ho seguito divertito la conferenza stampa del profeta dell'ammore... L'effetto Mourinho comincia ad abbattersi anche contro di lui. L'ombrellino da cocktail, usato da Benitez per difendere la squadra dalla "prostituizione intellettuale" (cit.), è rimasto in eredità a Leonardo, che, alle considerazioni della stampa sulla non brillante prestazione di domenica, ha reagito da suocera, sbraitando ed attaccandosi a meriti non suoi ("siamo comunque sul tetto del Mondo, non scordatelo")... Ahi ahi Leo, hai visto cosa succede quando non hai una società alle spalle? E pensare che, quando de l'avevi, gli hai pure sputato addosso... Che bello vedere i cadaveri passare sul fiume...

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